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Im Gedenken an:

Ciro Luigi Berrera

geboren am: 11.06.1940
verstorben am: 26.01.2021
im Alter von: 80 Jahren
Friedhof: Brixen

“Guardò il mare e capì fino a che punto era solo, adesso. Ma vedeva i prismi nell’acqua scura profonda,    e la lenza tesa in avanti e la strana ondulazione della bonaccia.

Le nuvole ora si stavano formando sotto l’aliseo e guardando davanti a sé vide un branco di anatre selvatiche stagliarsi nel cielo sull’acqua, poi appannarsi, poi stagliarsi di nuovo, e capì che nessuno era mai solo sul mare.”

(da “Il vecchio e il mare” di Ernest Hemingway)

 

Il giorno 26 gennaio 2021 si è spento dopo lunga malattia

 

CIRO LUIGI BERRERA

 di anni 80

 

Ne danno il doloroso annuncio la moglie Gabriella, i figli MarinaMarco con Camillo e Marilisa e gli amati nipoti Tommaso, PietroAnita, Filippo e Irene.

 

Le esequie verranno celebrate il giorno 29 gennaio presso la Chiesa di S. Fermo a Verona alle ore 15.00

Verona, Basilea (CH), Bressanone, 26 gennaio 2021

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11 giugno Gabriela
Anonym
Caro Papa', un altro anno e' passato ma sei sempre con me 🌻
Marco
Papi sempre nel mio ❤
Marina
Sempre con me,tua Gabriela
Gabriela Rossi
Sempre nel mio cuore❤
Gabriella
Oggi,anniversario della tua nascita,con amore Gabriela
Gabriela
Mio caro Papa', ti tengo con me
Marco
Un fiore per te nonno Ciro 🌻
Anita e Filippo
Due anni senza di te ma sempre con me nel mio cuore
Gabriella
Sei nei nostri cuori, gio e lella
giovanna
Papà, guardo la tua Stella brillare ogni sera. ✨Sei sempre con me.
Marina
Per nonno Ciro❤
I tuoi nipoti Tommaso, Pietro e Irene
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Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, nè più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

Eugenio Montale
Gabriella, Marina e Marco - 17.07.2022
Caro papá, è trascorso un anno. La tua morte ha lasciato un dolore che nessuno può curare. L'amore però ha lasciato ricordi che nessuno mai potrá cancellare.
Marina - 26.01.2022
Unable are the Loved to die
for Love is Immortality
nay, it is Deity.
Unable they that love to die
for Love reforms Vitality
into Divinity.

Emily Dickinson
Marina - 26.09.2021
Caro papà, nella tua vita hai fatto molta strada. Poco più che ventenne hai lasciato le montagne e la sicurezza dell’Alto Adige per andare a lavorare nella in Africa occidentale, tra Nigeria e Dahomey, l’attuale Benin, un piccolo stato affacciato sull’immenso oceano Atlantico. Un’esperienza pionieristica negli anni Sessanta protagonisti in Europa di tutta un’altra storia. Un’esperienza culturalmente e professionalmente arricchente durata sette anni che ha fatto di te un uomo temprato ma anche segnato profondamente da un vissuto costellato purtroppo anche da testimonianze di vicende drammatiche e spesso atroci sullo sfondo di una guerra civile. La tua Africa, i suoi colori e tradizioni e il suo calore ti sono sempre rimasti nel cuore anche se, una volta trovato e sposato l’amore della tua vita, hai scelto di rimanere in Italia giungendo infine a Verona dove mio fratello ed io siamo nati e cresciuti. Hai amato molto questa meravigliosa città che è diventata la tua casa, il centro degli affetti e delle grandi amicizie. La voglia di viaggiare e quindi di conoscere tramite l’esperienza e non solo lo studio sui libri era una tua caratteristica che hai trasmesso anche noi, incitandoci sempre ad accogliere nuove sfide, a ripartire se necessario da zero, a rimetterci in gioco. Questo ci ha spinti entrambi rispettivamente ad andare a studiare e a lavorare anche all’estero e a sviluppare così quella coscienza interculturale, di cui si parla tanto oggi.
Nella seconda parte della tua vita la famiglia è diventata fondamentale. La sicurezza della famiglia è stata per noi fonte di anni spensierati e felici. Tu eri per noi il porto sicuro, la persona saggia a cui chiedere consiglio, la persona che ci ha insegnato a diventare adulti responsabili, autonomi, indipendenti e quindi liberi. Grazie papà per aver sempre valorizzato le nostre scelte credendo in noi e nelle nostre capacità. Grazie per averci insegnato l’importanza dell’impegno e del duro lavoro per raggiungere un risultato, del rispetto e della correttezza SEMPRE.
Sono stati anni felici, anni di lavoro impegnativo e di bellissimi viaggi di conoscenza, di escursioni in montagna con il famoso gruppo di amici e di gite in bicicletta, un’altra tua grande passione.
Sedici anni fa mi hai accompagnata trionfante lungo la magnifica navata di questa chiesa il giorno del mio matrimonio e poco dopo sei diventato nonno orgoglioso per la prima volta. Ricordo ancora la tua commozione quando hai visto Tommaso appena nato, il primo dei tuoi cinque adorati nipoti e la soddisfazione di vedere
nascere due nuovi nidi pieni di vita da noi, tuoi figli. La vita però non ti ha dato solo gioie. Quando eri ancora nel pieno delle forze, pieno di entusiasmo e progetti per trascorrere serenamente la vecchiaia con la tua Gabriella è giunta all’inizio silenziosa ma insidiosa la terribile malattia, quella che tu temevi sopra in ogni cosa perché fa gradualmente perdere la memoria e decadere la sfera cognitiva. E’ iniziato un calvario per te e per la mamma che ti è stata vicina come un guerriero indomito. Noi due assistevamo impotenti, addolorati e increduli all’aggravarsi repentino della tua salute e all’avanzare impietoso di una malattia che ad oggi non ha cura alcuna e che molti hanno quasi paura a nominare quasi che il suo nome porti con sé foschi presagi. Tu per anni non ti sei arreso e camminavi per la bella Verona di cui conoscevi ogni strada e monumento cercando di colmare l’ansia di perdere la coscienza di te. Ce l’hai messa tutta papà ma alla fine la malattia ha vinto e ci hai lasciati in un attimo sgomenti e soli, tu che sei sempre stato la nostra roccia forte, un pilastro della nostra famiglia. Ci hai lasciati pochi giorni dopo l’amato nonno Dante e il vuoto è grande, indicibile e per ora intollerabile
I semi che Irene ha piantato nella piccola serra ricevuta in regalo dal bisnonno per questo ultimo Natale segnato dalla pandemia stanno dando vita a delle piantine. Allo stesso modo i semi che tu hai piantato ti promettiamo che faremo in modo che germoglino nei nostri figli. Tutto ciò che tu ci hai insegnato e trasmesso continuerà a vivere e tu nei nostri cuori e nelle nostre menti sarai immortale.
Grazie a Veronica, Lalla, Diana e Denise per aver aiutato la mamma ad accompagnarti ed assisterti così come ringraziamo il personale della casa di cura Santa Caterina che si è preso cura di te in questi ultimi mesi con professionalità ed umanità. allo stesso tempo. Grazie anche agli amici di sempre e ai vicini e alla loro solidarietà discreta.
Ciao papà
Marina e Marco
Marina e Marco - 29.01.2021
Siamo molto vicini alla famiglia meravigliosa del nostro caro amico Ciro Berrera
Gabriella e Giancarlo - 28.01.2021
Liebe Gabi, ich bin in Gedanken bei dir und wünsche dir und deinen Lieben viel Kraft in dieser schweren Zeit.
Mein aufrichtiges Beileid!
Christa
Christina Huber - 28.01.2021
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